Pianta di cappero, dalla terra alla tavola

Pianta di cappero, dalla terra alla tavola

Le erbe aromatiche, come la pianta del cappero, hanno una voce profumata che parla agli erbivori per dire: attenzione non mi mangiare!

Quello che per noi è profumo delizioso o gusto delicato o saporito corrisponde, infatti, a un veleno pericoloso per le orde di insetti vegetariani. Noi esseri umani possiamo stare tranquilli, perché queste sostanze aromatiche sono addirittura benefiche se ingerite a basse dosi. Esagerare potrebbe costarci dolori.

Alcuni insetti sono immuni alle sostanze velenose delle piante aromatiche anzi... dopo averle ingerite le usano a loro volta per diventare repellenti ai predatori. In questo caso però la voce da profumo diventa colore per avvertire i loro nemici dei rischi che corrono. Così parlano le ali delle farfalle, i riflessi metallici di tantissimi coleotteri o le “fortunate” coccinelle.

Pianta di cappero

Muro antico fa buon cappero

Sopra le scogliere del Mediterraneo, sempre riarse dal sole e bagnate dagli spruzzi del mare, crescono poche piante. Tra queste c’è il cappero, il vegetale che è diventato uno dei simboli dell’isola della Sicilia e non solo. La pianta del cappero ha un portamento strisciante e accarezza, con le sue foglie sempreverdi e di un colore verde scuro, le falesie e le scogliere. Ma la bellezza non è l’unico regalo che il cappero dona a questo angolo di mondo circondato dal mare. Da questa meravigliosa pianta ricaviamo, fin dall’antichità, delle vere e proprie leccornie. I boccioli dei suoi fiori, infatti, vengono raccolti prima della fioritura, conservati sott’olio, sott’aceto ma soprattutto sotto sale, e usati in mille piatti della cucina mediterranea.

Questa pianta umile, si accontenta di poco. Semino dopo semino, bocciolo dopo bocciolo, è riuscita ad allontanarsi dalle coste del mare in cui nacque Venere e a insediarsi sulle mura di tante città italiane e lungo le pareti di antiche rocche e vecchi castelli. Tra questi capperi viaggiatori forse il più famoso, per vari motivi, è quello della rocca di Lugo di Romagna su cui questa pianta è particolarmente prolifica. Il primo motivo è legato al clima della città, un po’ diverso rispetto a quello tipico del mediterraneo. Il secondo è legato al suo sapore, particolarmente gradevole. La sua celebrità tuttavia, è dovuta soprattutto al "diritto di capperaggio" introdotto da una delibera del Comune. La raccolta di questa prelibatezza è gestita direttamente dall'Amministrazione comunale. I piccoli boccioli, dopo essersi uniti al sale della vicina Cervia, vengono inseriti in piccoli vasetti, con tanto di sigillo in terracotta, che il Sindaco e gli assessori offrono in dono agli ospiti del Comune. Raggiunta la quantità di cinquanta chilogrammi di raccolta, il Comune consente ai cittadini lughesi la libera raccolta grazie “diritto di capperaggio”.

Proprietà del cappero

Il cappero, oltre a essere bello, coraggioso e buono, è anche molto salutare, le parti verdi contengono infatti alte dosi di quercetina, un antiossidante oltremodo efficiente e benefico.

Articolo pubblicato il: 07/03/2024