Internet of Things e sostenibilità ambientale: come le tecnologie smart migliorano il futuro del pianeta

Mirare ad uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale è una delle più grandi e complesse sfide del nostro presente con ricadute sul nostro futuro. Sì, perché realizzare una società sostenibile vuol dire sostenere la crescita economica, in armonia con la conservazione e il potenziamento delle risorse naturali. Oggi le tecnologie più all’avanguardia non possono prescindere da un’evoluzione conciliabile con la salvaguardia ambientale. Uno dei sistemi tecnologici concepiti per migliorare la qualità della vita, dell’ambiente e dei luoghi che abitiamo è l’Internet-of-Things (IoT) che si intreccia con l’AI (Intelligenza Artificiale).

Cosa si intende per Internet-of-Things

L’Internet-of-Things, in italiano Internet delle Cose, comprende tutti quei dispositivi che per mezzo di un chip e un indirizzo IP collegati ad un software, si connettono a internet e permettono uno scambio di dati attraverso la rete.

Oggi è applicata ai settori più variegati: dalla salute, alla mobilità, dall’ambiente domestico a quella che viene denominata industria 4.0, senza contare l’agricoltura, la zootecnia, i servizi finanziari, il tempo libero e molto altro ancora.

Ma che cosa ha a che fare la tecnologia IoT con la sostenibilità ambientale?

Applicazioni dell’Internet of Things: dalla smart mobility all’agricoltura intelligente

L’Internet delle Cose è ormai una tecnologia chiave per affrontare le sfide ambientali, perché permette di gestire in modo più efficiente le risorse naturali, ridurre gli sprechi e migliorare la qualità della vita urbana e rurale. In questi ultimi anni, grazie all’integrazione con l’intelligenza artificiale, le reti 5G e i nuovi sensori energeticamente sostenibili, l’IoT ha compiuto un vero salto di qualità.

Le città intelligenti di oggi possono contare su sistemi evoluti che sfruttano la tecnologia IoT per ridurre l’impatto ambientale e migliorare i servizi pubblici. Un esempio concreto è l’illuminazione pubblica intelligente, che si regola in base alla presenza di persone o persino al livello di rumore ambientale, adattando l’intensità luminosa al traffico e limitando gli sprechi energetici.

Un altro campo in forte evoluzione è la raccolta dei rifiuti: cestini “smart” e veicoli di servizio interconnessi permettono di pianificare percorsi ottimizzati, riducendo il traffico urbano e le emissioni. Le stesse tecnologie sono impiegate nella gestione del traffico automobilistico, con sensori che rilevano in tempo reale flussi di veicoli, congestioni e condizioni stradali, aiutando a regolare i semafori in modo dinamico e prevenire ingorghi.

Inoltre, le città possono oggi mappare e monitorare costantemente la qualità dell’aria, grazie a sensori distribuiti in zone strategiche del tessuto urbano. Questi dispositivi forniscono dati aggiornati sugli inquinanti presenti nell’aria.

Anche gli edifici contribuiscono alla sostenibilità urbana: attraverso i cosiddetti digital twin – repliche digitali aggiornate in tempo reale – è possibile monitorare consumi energetici, prevedere inefficienze e gestire gli impianti in modo automatizzato e sostenibile.

Tutto questo è reso possibile anche da una nuova generazione di sensori autoalimentati, che funzionano grazie a fonti di energia ambientale (luce solare, vibrazioni, onde radio), senza l’uso di batterie tradizionali. Una soluzione che riduce non solo i consumi, ma anche l’impatto dei rifiuti elettronici.

Anche nel mondo agricolo e nelle aree naturali, l’IoT sta trasformando radicalmente le modalità di gestione delle risorse. L’agricoltura di precisione utilizza reti di sensori per misurare l’umidità del suolo, la temperatura e le condizioni microclimatiche, permettendo irrigazioni mirate, uso responsabile dei fertilizzanti e prevenzione degli sprechi idrici. Alcuni di questi sensori sono persino biodegradabili, contribuendo ulteriormente alla tutela ambientale.

In ambito forestale e naturale, le reti IoT vengono utilizzate per monitorare la salute delle piante, individuare focolai di incendio, prevenire malattie e salvaguardare la biodiversità, ad esempio, grazie a dispositivi di tracciamento GPS applicati ad animali selvatici, che consentono di seguirne gli spostamenti.

Tutti i dati raccolti dai dispositivi IoT – siano essi urbani o rurali – vengono oggi elaborati in cloud con il supporto di intelligenza artificiale e algoritmi predittivi. Questi strumenti permettono di analizzare scenari, prevedere criticità e proporre soluzioni personalizzate per città, aziende agricole, enti pubblici e comunità locali.

In un contesto in cui ogni dato può tradursi in risparmio energetico, prevenzione ambientale o miglioramento della qualità della vita, l’IoT si conferma un alleato essenziale per costruire un futuro realmente sostenibile.

Articolo pubblicato il: 04/08/2025