Chi ha inventato la lampadina?
Chi è l'inventore della lampadina? La vera storia di questa fondamentale innovazione
La nascita della lampadina è spesso associata al nome di Thomas Edison, l'imprenditore e inventore americano noto per aver portato la luce nelle nostre case nel 1879. Tuttavia, questa è solo una parte della storia. Molti altri, infatti, hanno contribuito a perfezionare questa straordinaria invenzione, e uno di questi, spesso trascurato dalla storia, è l'italiano Alessandro Cruto.
Chi è stato l'inventore della lampadina?
La storia della lampadina è un intricato intreccio di innovazioni e scoperte: come spesso è successo con altre tecnologie, diversi inventori hanno contribuito in modo unico allo sviluppo e all’evoluzione di quest’oggetto, oggi considerato fondamentale.
Thomas Edison è ufficialmente riconosciuto come l’inventore della lampadina, ma la sua non è stata l'unica mano a plasmare questa invenzione rivoluzionaria.
Molto prima di Edison, nel 1835 James Bowman Lindsay ha presentato al pubblico un prototipo di lampadina elettrica a luce costante. Il primo brevetto, invece, dovrà attendere ben 35 anni, grazie al lavoro di Henry Woodward e Mattew Evans, che lo venderanno dopo appena un anno proprio a Edison.
Joseph Wilson Swan, poi, è stato uno dei primi a brevettare una lampadina funzionante nel 1878, un anno prima dell'illuminazione di Edison.
Tra i tanti nomi di scienziati anglosassoni, però, non dobbiamo dimenticare quello dell’italiano Alessandro Cruto, che ha svolto un ruolo cruciale nella storia della lampadina.
Storia della lampadina: dalla nascita ai nostri giorni
Se l’inventore scozzese James Bowman Lindsay fu uno dei primi a sperimentare la luce elettrica, fu con l'arrivo di Alessandro Cruto che la lampadina ha subito una vera e propria rivoluzione. Nato a Piossasco (Torino) il 18 marzo 1847, Cruto aveva iniziato i suoi esperimenti molto prima di Edison, ma è riuscito a creare una lampadina funzionante il 4 marzo 1880, soltanto cinque mesi dopo Edison, che lo fece appunto il 21 ottobre nel 1879, data universalmente riconosciuta come quella dell’invenzione della lampadina a incandescenza.
Il lavoro di ricerca di Cruto era iniziato già nel 1875: raffinando il filamento e inventando macchinari per generare il vuoto, finalmente, il 16 maggio 1883, con le sue lampade, riesce a illuminare il centro di Piossasco, che diventa così la prima città in Italia a essere illuminata con lampade a incandescenza.
In seguito, le prime lampade "Cruto" illuminano prestigiosi luoghi come Piazza Carlo Felice, il Teatro Regio a Torino e persino l'ospedale di Le Havre in Francia.
La lampadina di Cruto era notevolmente più efficiente rispetto a quella di Edison, perché produceva luce per ben 500 ore, in contrasto con le sole 40 ore della lampadina di Edison. Inoltre, un aspetto spesso trascurato: dal lancio del 1879, Thomas Edison impiegò ben otto anni per ottenere un prodotto commercialmente valido.
La maggiore efficienza della soluzione di Cruto fu possibile grazie all’utilizzo di filamenti di carbonio sintetici e con una saldatura elettrica per incandescenza. Questo elemento di novità ha cambiato radicalmente il modo in cui le lampadine venivano prodotte e utilizzate.
Nel 1882, Cruto partecipò all'Esposizione di Elettricità a Monaco di Baviera, dove la sua innovazione ottenne pubblicamente il riconoscimento per il suo maggiore rendimento luminoso, con una luce più bianca e intensa rispetto a quella fioca e giallastra di Edison.
Tuttavia, nonostante il suo genio e il significativo apporto della sua innovazione, Cruto non ottenne il riconoscimento universale e il sostegno finanziario che meritava. La sua fabbrica ad Alpignano (Torino), che riuscì a raggiungere una produzione di 1.000 lampadine al giorno, venne successivamente assorbita dalla Philips, oscurando in gran parte il nome dell’imprenditore e l'importanza del suo lavoro.
Nonostante la presenza di un museo dedicato all’inventore piemontese, che sorge sul luogo della sua prima fabbrica ad Alpignano, e il suo contributo significativo alla storia delle lampadine, il nome di Alessandro Cruto purtroppo è oggi in molti casi sconosciuto.
Così come è spesso dimenticato anche il genio di un altro italiano, l’udinese Arturo Malignani, che che brevettò il metodo per creare il vuoto nelle lampadine ad incandescenza più efficace e utilizzato al mondo per decenni e che Thomas Edison volle incontrare personalmente a Menlo Park nel New Jersey nel 1895. Ma questa è un’altra Storia di energia che ti invitiamo a leggere.
Articolo pubblicato il: 31/01/2024
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