Quanto pesa in bolletta l’utilizzo del condizionatore

Quanto pesa in bolletta l’utilizzo del condizionatore

L’afa è arrivata e, con essa, anche la voglia di una casa fresca e accogliente che possa offrire sollievo nelle ore più calde della giornata. Soprattutto nel caso di bambini o anziani, avere un’abitazione in cui la temperatura non sia torrida è altamente consigliato. La soluzione, spesso e volentieri, è una sola: installare un condizionatore per alleviare la calura estiva.
Ci sono però diverse domande che tutti si pongono al momento dell’acquisto: a quanto ammonta il consumo di un condizionatore?
Quanto influirà sulla bolletta?
Si tratta davvero della scelta migliore da fare?

Partiamo subito chiarendo un punto importante: la maggior parte dei prodotti che si trovano oggi in commercio sono climatizzatori a risparmio energetico. Se un tempo avere un condizionatore in casa comportava un grande dispendio di energia e un ingente costo in bolletta, adesso le cose sono cambiate. La tecnologia è sempre più all’avanguardia e i climatizzatori vengono creati al fine di rispettare l’ambiente evitando di produrre troppo inquinamento, mentre le spese sono sostenibili da chiunque. Senza contare che ci sono diversi modi per abbattere i consumi del condizionatore e risparmiare ancora di più. Si tratta di accortezze che, una volta messe in pratica, sono utilissime per sfruttare al meglio le comodità di questo apparecchio.

Quanti kw consuma un condizionatore

I condizionatori sono divisi in tre classi energetiche:

- A++

- B

- C

La classe A++ è quella che consuma di meno e che costa meno in bolletta. Impiega tra i 400 e i 500 kWh in un anno ed è la categoria più consigliata per l’acquisto. I condizionatori appartenenti a questa classe energetica sono progettati per rispettare l’ambiente e, nel lungo periodo, permettono di ammortizzare i costi nella bolletta.
La seconda classe energetica è la B, con un consumo annuo compreso tra 890 e 950 kWh. La terza è invece la C, con un consumo tra i 950 e i 1020 kWh all’anno.
 

Da cosa dipendono i consumi del condizionatore

Il consumo di un condizionatore non dipende solo dalla classe energetica. Bisogna leggere a fondo il libretto delle istruzioni (sì, non è un optional!) al fine di conoscere a fondo l’apparecchio che si è comprato e sfruttare a pieno tutte le sue potenzialità. Solo in questo modo si può essere certi di non sprecare energia elettrica. Il consumo, però, dipende anche dal tipo di zona climatica in cui ci troviamo e, fattore ancora più importante, dalle caratteristiche dell’edificio. A seconda del tipo di finestre dell’abitazione, dello spessore delle pareti, del materiale in cui è costruito il tetto e dell’esposizione, il consumo cambierà, e non di poco.
È ovvio che, se si monta un climatizzatore in una stanza rivolta a Nord, bisognerà accenderlo a una potenza inferiore rispetto a un condizionatore montato in una camera rivolta a Sud, che sarà molto più calda. Ultimo, ma non meno importante, conta la classe energetica del condizionatore: quelle A++, come accennato, consumano molto meno rispetto a un condizionatore di classe C.

In genere, il consumo del condizionatore è indicato sull’etichetta, contenente anche la classe energetica. Si tratta di informazioni obbligatorie che il produttore deve dare nel momento in cui mette in commercio i suoi apparecchi e che vengono rilevate in fase di laboratorio. Normalmente, quindi, è buona norma andare ad acquistare un climatizzatore con già tutte le idee chiare, optando se possibile per la migliore classe energetica e ricordandosi di considerare anche le varianti che non dipendono dall’apparecchio: il tipo di abitazione, di edificio, la zona climatica e l’esposizione della casa.

Articolo pubblicato il: 18/09/2020