Voltura e subentro della luce: differenze e costi

Tutte le differenze e i relativi costi della voltura e del subentro della luce

Se ti capitasse di andare ad abitare in una nuova casa, potresti trovarti a fare i conti con l’attivazione dei servizi che ti servono. Tra questi, indispensabile alla vita in casa, sarà la corrente elettrica e, probabilmente, dovrai effettuare o un’operazione di subentro o un'operazione di voltura della luce.

Entrambi sono passaggi con cui si va a sottoscrivere un nuovo contratto dell’energia elettrica ma, a tutti gli effetti, si tratta di procedure differenti.

Scopri qui le caratteristiche di entrambe le operazioni, le differenze e i costi che comportano.

La voltura della luce

Nel caso in cui l’inquilino precedente abbia lasciato un contatore e un contratto di fornitura attivi, ciò che bisognerà fare sarà solamente diventare intestatari dell’utenza, ovvero effettuare la voltura della luce, e la gestione della pratica implicherà la chiusura del contratto in essere e la stipula di un nuovo contratto, senza interruzione del servizio.

A tal fine non dovrai fare altro che contattare il servizio clienti del fornitore di energia elettrica, informandolo dell’intenzione di avviare questa operazione.

Sarà il fornitore, poi, a darti tutte le indicazioni necessarie per procedere in modo semplice e veloce. Per quanto riguarda Hera, trovi le informazioni su come effettuare la pratica nella sezione Assistenza.

Il subentro della luce

A differenza della voltura, il subentro implica la riapertura di una fornitura chiusa: in pratica, il contatore è installato ma non attivo. Questo avviene quando il precedente inquilino della tua nuova abitazione ha deciso di interrompere il contratto di erogazione di energia elettrica.

Dunque, il contatore sarà presente, ma non sarà attiva la fornitura. Ciò che dovrai fare, a questo punto, sarà contattare il fornitore di energia elettrica, chiedendo di effettuare un’operazione di subentro e procedere con l’apertura di un nuovo contratto.

I costi della voltura e del subentro della luce

I costi relativi alle operazioni di voltura o subentro prevedono un onere amministrativo, che varia a seconda del distributore locale, e un costo di gestione della pratica che dipende dalla società di vendita.

Per quanto riguarda Hera Comm, trovi tutte le info nella nostra sezione assistenza.

Le tempistiche per effettuare il subentro o la voltura

Nel momento in cui avviene il trasferimento da una casa ad un’altra, è fondamentale che al termine del trasloco la fornitura di energia elettrica sia già disponibile.

In caso di subentro, è fondamentale informarsi circa i tempi necessari allo svolgimento delle operazioni per l’effettiva riattivazione del servizio.

Per quanto riguarda la voltura, ci vorranno 2 giorni lavorativi dal ricevimento della richiesta perché il fornitore, con i dati necessari a disposizione, comunichi la richiesta al distributore di energia.

Ci vorranno, poi, altri due giorni, perché la voltura vada definitivamente a buon fine. In tutto, si stimano 4 giorni lavorativi.

Per quanto riguarda il subentro, invece, ci vorranno sempre 2 giorni lavorativi perché il distributore comunichi al fornitore la richiesta di subentro. A questi andranno sommati altri 5 giorni per l’attivazione, per un totale di 7 giorni lavorativi.

Cosa succede se il precedente intestatario non ha pagato le bollette?

Cosa succede se il precedente inquilino non paga le bollette? Cosa succede, cioè, se al momento di effettuare una voltura o un subentro ci si trova di fronte a dei pagamenti non corrisposti per le utenze dal precedente intestatario?

In questi casi, quando una persona avvia la pratica di voltura o un subentro, il fornitore richiede al nuovo intestatario di firmare una dichiarazione di estraneità al debito del precedente intestatario.

Sia nell’ipotesi del subentro che in quello della voltura, infatti, non c’è l’obbligo di pagare le bollette non saldate da parte dei nuovi inquilini o proprietari dell’immobile, in quanto imputabile solo al soggetto moroso.

L’utente che ha un debito, quindi, quando cambia la società di fornitura deve pagare al nuovo gestore gli importi dovuti al vecchio venditore, i quali vengono addebitati nella nuova bolletta attraverso il meccanismo del corrispettivo CMOR.

Riassumendo, quando un soggetto è moroso e ha un debito con un fornitore di energia elettrica e gas è l’azienda di fornitura che deve attivarsi per recuperare l’importo, ma in caso di cambio di fornitore è il nuovo operatore che può riscuotere le fatture non pagate, addebitando tali somme sulle nuove bollette.

In caso di subentro o voltura, quindi di cambio intestatario delle utenze, la società di vendita chiede al nuovo intestatario di autocertificare la propria estraneità ai debiti del precedente intestatario, senza rischi di atti amministrativi o sospensioni della fornitura.

Voltura e subentro della luce: differenze e costi

Articolo pubblicato il: 21/11/2022