L’energia dell’acqua calda

L’energia dell’acqua calda

A proposito di efficienza energetica degli elettrodomestici abbiamo accennato alla convenienza nel lungo periodo di una caldaia a gas rispetto al tradizionale scaldabagno elettrico. C’è però un aspetto sul quale non ci siamo soffermati: le spese di controllo e manutenzione di questo ultimo impianto. Che sono tante – tra obblighi e revisioni, bollini blu e verdi – , obbligatorie ogni anno per legge e che si fanno sempre più frequenti col passare del tempo in virtù del livello di “anzianità” dell’apparecchio. Ai costi e alla seccatura di tanti, periodici check up esiste un’alternativa là dove sono presenti infrastrutture e fonti rinnovabili, impianti di cogenerazione o di recupero dell’energia: si chiama teleriscaldamento e offre grandissimi vantaggi all’ambiente

Cos’è il teleriscaldamento

Il teleriscaldamento (TLR) si basa sulla valorizzazione delle fonti energetiche presenti sul territorio e sul recupero di calore che viene impiegato per produrre acqua calda in un impianto situato a una certa distanza dagli edifici. L’acqua è fornita alle utenze a una temperatura mediamente compresa tra i 90° e i 120° attraverso una rete di condutture interrate. La cessione dell’acqua calda all’impianto interno delle strutture allacciate ha luogo grazie a uno scambiatore. Non sono dunque necessarie cisterne, caldaie o canne fumarie. Una volta avvenuto il passaggio di energia, l’acqua si raffredda e viene ricondotta alla centrale mediante una rete distinta per essere nuovamente riscaldata e ricominciare il suo percorso.

Comodità, sicurezza e tutela dell’ambiente

Il teleriscaldamento è un servizio comodo, moderno e virtuoso: nessuna caldaia o centrale termica condominiale da gestire e manutenere, nessun combustibile o fiamma libera nei locali. E poi riduce nettamente l’utilizzo di metano e gasolio. È stato calcolato che se il numero degli edifici riscaldati con questo sistema raddoppiasse, in Europa si potrebbe evitare l’immissione di circa 400 milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera, oltre che abbattere tutti gli altri componenti dannosi come le polveri sottili e ridurre in modo significativo l’utilizzo di energia primaria. Il teleriscaldamento sfrutta prevalentemente fonti rinnovabili: nella centrale, l’acqua viene riscaldata attraverso energia solare, geotermica e altre forme di calore prodotte dal recupero di rifiuti (“Energy from waste”).

immagine principale impianto acqua di ferrara

La centrale di Ferrara: un’eccellenza europea

A Ferrara esiste una centrale di teleriscaldamento che ha dei livelli di efficienza tali che l’authority europea per l’energia l’ha classificata una delle migliori di tutta l’UE. Si tratta di un servizio di fornitura integrato che sfrutta l’energia prodotta sul territorio: il 52% da fonti geotermiche,il 43% dalla termovalorizzazione dei rifiuti e solo il 7% da due centrali termiche alimentate con gas metano. Dal 1990, la centrale di Ferrara riscalda decine di migliaia di utenze evitando l’immissione nell’atmosfera di 33.841 tonnellate di CO2 all’anno e di quasi 13.000 tonnellate di petrolio, abbattendo tutti gli altri componenti dannosi come le polveri sottili e riducendo in modo significativo l’utilizzo di energia primaria.

Articolo pubblicato il: 11/12/2019