Certificazione della caldaia: come funziona e quanto costa

Certificazione della caldaia: come funziona e quanto costa

Per garantire l’efficienza e la sicurezza della caldaia la legge prevede una serie di controlli obbligatori, tra cui la revisione dell’impianto, la manutenzione e il controllo dei fumi di scarico. Dopo la verifica da parte di tecnici specializzati e autorizzati viene rilasciata, a norma di legge, la certificazione prevista dalla normativa di settore. Questa consiste in certificati che attestano l’avvenuta ispezione della caldaia e garantiscono che l’impianto sia a norma. Li riconosciamo da un adesivo, un QRcode o un codice di riferimento.

A seguito del rilascio della certificazione il tecnico compila il rapporto di controllo che include il bollino rilasciato. Questo è trasmesso agli uffici territoriali competenti che si occuperanno di verificare la periodicità della manutenzione della caldaia. L’ente competente è di solito il catasto impianti termici che esercita il proprio ruolo su base regionale, provinciale e talvolta comunale, a seconda dei regolamenti attuativi delle norme vigenti.

Come funziona la certificazione della caldaia, ogni quanto va fatta e qual è il costo? Ecco tutto quello che bisogna sapere a riguardo.

Come funziona la certificazione di sicurezza della caldaia

L’analisi dei fumi di scarico e del funzionamento ottimale rientra nella manutenzione ordinaria della caldaia, un servizio che può essere inserito all’interno di un pacchetto, per risparmiare sul costo della prestazione singola ed effettuare allo stesso tempo un checkup completo del sistema. In questo modo durante il controllo viene verificato il funzionamento della caldaia, analizzandone le performance termiche, l’efficienza energetica, la sicurezza e i livelli di inquinamento.

Dopodiché il tecnico specializzato può accertare che l’impianto è in perfette condizioni e a norma, provvedendo a certificare la caldaia con il rilascio della documentazione ufficialmente riconosciuta. In presenza di malfunzionamenti o difetti che richiedono un intervento correttivo, il professionista informa il responsabile della necessità di procedere alla sistemazione della caldaia, affinché sia possibile ottenere il Certificato di regolarità e sicurezza.

La certificazione è obbligatoria a norma di legge per gli impianti presenti in tutti i Comuni.

Ogni quanto va fatta la certificazione della caldaia?

La periodicità del rilascio del certificato di conformità della caldaia è indicata dalle normative di riferimento, ovvero il D.L. n.192 del 19 agosto 2005 e il D.P.R. 74/2013. Essi definiscono le regole da seguire per la manutenzione e la revisione delle caldaie, con l’integrazione delle misure previste dalla direttiva europea 2002/91/CE implementate dal D.Lgs. 311/06.

In applicazione alla normativa nazionale, Regioni, Province o Comuni seguono una regolamentazione propria che fissa le regole di periodicità dei controlli e di verifica dell’obsolescenza dell’impianto termico con caldaia. È pertanto utile consultare le norme adottate sul territorio regionale di riferimento applicabile al Comune di residenza o di collocazione dell’impianto da controllare. La normativa nazionale vigente, tuttavia, detta le seguenti linee generali in base al tipo di impianto:

  • ogni 2 anni per gli impianti alimentati a gas, metano o GPL di potenza fra 5 e 35Kw;

  • ogni anno per gli impianti di potenza fra 35 e 350Kw;

  • ogni anno per impianti alimentati a gas, metano o GPL, con potenza fra 35 e 350Kw;

  • ogni anno per impianti alimentati a gas, metano o GPL, con potenza maggiore di 350Kw e con rilevamento del rendimento a metà stagione di riscaldamento;

  • ogni 2 anni per tutte le caldaie con potenza fino a 100Kw alimentate con combustibile liquido;

  • ogni 4 anni per tutte le caldaie domestiche di potenza fra 10 e 100Kw con alimentazione standard a gas.

Quanto costa la certificazione della caldaia

L’importo della certificazione è definito dai regolamenti emanati da Comuni, Province o talvolta Regioni. Inoltre, non tutte le Regioni ne prevedono il pagamento. Ove previsto, il costo della certificazione della caldaia varia da un minimo di €4,00 ad un massimo di circa €30,00. La spesa per questo intervento obbligatorio è quindi differente in ogni zona d’Italia. In genere, questa operazione viene effettuata insieme alla manutenzione della caldaia. In tal caso con un unico intervento, il tecnico procede all’analisi dei fumi, alla compilazione del rapporto di controllo e al rilascio del bollino.

La revisione della caldaia e il controllo dei fumi di scarico invece ha un costo compreso tra i 100 e i 200 euro. Conviene comunque programmare i due interventi in un'unica soluzione per risparmiare sulla tariffa e ottimizzare il tempo.

Certificato di sicurezza e manutenzione: quali sono le multe e chi è responsabile

La certificazione è un obbligo di legge e ricade sul responsabile della caldaia, il proprietario dell’immobile. In caso di abitazioni in affitto, invece, l’onere del controllo spetta all’inquilino, il quale deve garantire il rispetto delle verifiche obbligatorie e relative scadenze.

Il responsabile dell’impianto deve conservarne il libretto e il certificato di conformità, documentazione che deve essere sempre in regola ed esibita in caso di controlli e ispezioni. La mancanza delle verifiche periodiche e il mancato rispetto delle scadenze relative implica una multa da 500 euro fino a un massimo di 3000 euro, con sanzioni previste anche per l’assenza della documentazione richiesta dalle normative di legge.

Articolo pubblicato il: 22/11/2021