E-mobility: in che direzione stiamo andando

E-mobility: in che direzione stiamo andando

Il mercato europeo dell’E-mobility (mobilità elettrica) è secondo soltanto a quello cinese per vendite globali. Stando alle stime più recenti, sembra che nel giro di alcuni anni la crescita del mercato della mobilità elettrica registrerà un aumento significativo, sia per quanto riguarda l’ibrido che per il full electric.

Scopri in questo articolo cosa cambierà e quale direzione prenderà il mercato della mobilità sostenibile.

I dati della mobilità sostenibile

Secondo i dati del report di Bloomberg New Energy Finance dedicato al settore della E-mobility, nel mondo ci sono circa 20 milioni di veicoli elettrici per il trasporto di passeggeri.

A livello globale si contano anche 1,3 milioni di veicoli commerciali elettrici, compresi 280 milioni di motocicli, ciclomotori e scooter elettrici. Entro il 2030 le BEV, ossia le auto con motore elettrico e batteria ricaricabile, dovrebbero superare la metà della quota di mercato.

In Europa, secondo il rapporto GreenItaly 2022 della Fondazione Symbola e Unioncamere, a dicembre 2021 le immatricolazioni di auto elettriche hanno superato quelle di veicoli endotermici, con un aumento delle vendite del 65,7% nel continente tra il 2020 e il 2021. Il principale mercato è la Germania, seguita dal Regno Unito e dalla Francia.

In Italia, le vendite di auto elettriche sono cresciute del 199% tra il 2020 e il 2021, con le immatricolazioni di veicoli full electric e ibridi plug-in che sono arrivate a una quota del 38,4% del mercato nazionale.

Ovviamente c’è ancora molto da fare, soprattutto per l’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica e l’elettrificazione del trasporto pubblico, ma anche nell’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili per la ricarica dei veicoli elettrici.

D’altronde, il futuro della mobilità dovrà necessariamente essere elettrico, per ridurre le emissioni, i consumi e le spese andando incontro alle esigenze ambientali oggi non più trascurabili.

Non dobbiamo tuttavia illuderci che si tratterà di una “svolta epocale” nel mercato della mobilità green ed ecosostenibile; infatti, benché i veicoli elettrici siano a emissione zero, non lo è invece la loro produzione e lo smaltimento delle batterie esauste.

Manca ancora un piano coerente e attendibile per evitare il cosiddetto “rebound effect”, ovvero l’effetto di rimbalzo, un processo che vede la ricomparsa di problemi che in un primo momento sembravano risolti.

Il mercato della mobilità sostenibile del futuro punta proprio a questo, a un approccio completamente nuovo, sia per quanto riguarda la mobilità elettrica sia in merito all’uso intelligente dell’energia e delle nuove tecnologie.

Situazione e prospettive della E-mobility in Europa

Per comprendere meglio gli sviluppi di breve termine del mercato dell’E-mobility, delle indicazioni interessanti sono quelle emerse dalla terza edizione dello studio eReadiness 2022 PwC Strategy.

In particolare, si tratta dei dati relativi all’analisi di oltre 4.500 consumatori in 7 mercati europei: Italia, Germania, Francia, Spagna, Norvegia, Svizzera e Regno Unito.

L’analisi ha mostrato un elevato interesse nei confronti della mobilità elettrica, con il 55% degli intervistati che ha espresso l’intenzione di acquistare un veicolo elettrico nei prossimi 2 anni.

I proprietari di auto elettriche e ibride plug-in continuano a crescere in Europa: infatti, sono passati dal 2% nel 2020 al 6% nel 2022, in genere sono uomini di mezza età, con un reddito alto e che vivono principalmente in aree urbane.
​​​​​​​Per quanto riguarda i canali di acquisto, il 55% dei consumatori vorrebbe comprare online il prossimo veicolo, con le vendite di auto su internet che rappresentano il 10% delle vendite di vetture a zero o basse emissioni.

Inoltre, il 57% dei consumatori acquisterebbe i dispositivi di ricarica insieme al veicolo, mentre il 14% degli intervistati è disposto a farlo anche in un secondo momento.

Tra i paesi interessati dallo studio di PwC, la Norvegia è la nazione in cui l’E-mobility è più diffusa, in Italia è presente un’elevata propensione all’acquisto di auto elettriche e la Spagna offre gli incentivi più generosi.

In Francia invece l’infrastruttura di ricarica si sta sviluppando rapidamente, mentre è già avanzata in Svizzera, con il Regno Unito che vanta una buona propensione all’acquisto da parte dei consumatori e un buon livello di infrastrutture, ma pochi incentivi per comprare un veicolo ecologico.

Una responsabilità ambientale

Acquistare un’auto che come energia primaria utilizza l’elettricità, come le full electric e le ibride plug-in, è una scelta ecologicamente consapevole che incide sull’impatto ambientale. Una macchina elettrica è considerata a “zero emissioni”, poiché non immette nell’atmosfera le polveri derivanti dalla combustione pericolose per la salubrità dell’aria, riducendo di conseguenza l’accumulo di CO2.

Un minore inquinamento da polveri sottili e un’aria più respirabile anche nelle grandi metropoli del pianeta è il traguardo verso cui il mercato dell’E-mobility sta puntando con decisione, confidando di incontrare l’apprezzamento del maggior numero di acquirenti, privati e non.

Sarà necessario però un elevato sforzo pubblico/privato, attraverso una strategia trasversale di incentivi all’acquisto, sensibilizzazione dei consumatori e capillarità dell’infrastruttura di ricarica.

Allo stesso tempo, sarà fondamentale utilizzare solo ed esclusivamente energia verde e pulita per la ricarica delle auto elettriche, ma anche adottare modelli di produzione dei veicoli green e sistemi di smaltimento più ecologici e circolari.

L’impegno nella E-mobility del Gruppo Hera

Da oltre dieci anni il Gruppo Hera è impegnato direttamente nella promozione della mobilità sostenibile, attraverso l’offerta di soluzioni dedicate per la E-mobility.

La prima collaborazione è avvenuta nel 2011, con l’installazione di 100 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici in Emilia-Romagna in partnership con Enel.

Da quel momento il Gruppo Hera non ha mai smesso di lavorare alla creazione di una rete capillare di ricarica, con l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura urbana ed extraurbana in grado di incentivare l’utilizzo dei veicoli a zero emissioni dirette.

Oggi il Gruppo Hera ha installato più di 500 punti di ricarica tra Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Marche, ma i nostri clienti possono accedere a una rete con oltre 15.000 punti di ricarica in tutto il territorio nazionale grazie agli accordi di interoperabilità stipulati con altri operatori attivi nel mercato della ricarica pubblica come Enel X Way, Neogy e Duferco.

Tra i servizi per la mobilità sostenibile del Gruppo Hera ci sono la wall box per la ricarica domestica, la RFID Card HeraRicarica con offerta flat o a consumo, il noleggio di auto elettriche a canone agevolato o l’acquisto di una ebike o di un monopattino elettrico con pagamento rateizzato in bolletta.

La rete di ricarica Hera Comm prevede l’installazione di ulteriori 250 punti di ricarica, con attenzione particolare ai punti di ricarica di potenza più elevata per garantire la ricarica in tempo minore, rafforzando così l’offerta di soluzioni per la mobilità sostenibile e il ruolo da protagonista nella transizione verso la E-mobility.

Articolo pubblicato il: 27/01/2023