Cause e conseguenze dei cambiamenti climatici

Cause e conseguenze dei cambiamenti climatici

Non serve essere uomini di scienza accreditati per rendersi conto che il clima sta cambiando e non certo per il meglio.
La giovanissima paladina dell’ambientalismo Greta Thunberg denuncia il cambiamento con ogni mezzo a sua disposizione: primavere e autunni inesistenti e incredibilmente soleggiati, estati torride e tropicali, inverni stranamente miti; il clima un tempo variegato si sta uniformando in direzione di temperature sempre più elevate e costanti
L’uomo e le sue azioni hanno una forte influenza su questo innalzamento, il chè determina la alterazione di ecosistemi e la distruzione di specie animali. Ma se è l’uomo a determinare questo cambiamento in negativo, a lui spetta agire concretamente per invertire la tendenza.

Le cause dei cambiamenti climatici in corso

Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, nonché il più importante organismo scientifico interamente dedicato a svolgere ricerche sul clima, hanno di recente redatto un rapporto speciale.  Il quale è il risultato di un’attenta indagine sull’impatto dei cambiamenti climatici in corso.
Dalle analisi effettuate è risultato che, se non si cambia rotta, la temperatura media subirà un aumento superiore agli 1,5 gradi centigradi entro il 2030. Entro il 2100, invece, lo scenario che si ipotizza è quello di un potenziale superamento di almeno 5 gradi centigradi delle temperature medie previste. Questo grave scenario è riconducibile all’azione sconsiderata dell'uomo sul pianeta Terra. Le principali problematiche ambientali sono causate dall’effetto dei gas serra, dall’aumento delle emissioni e, in generale, dal surriscaldamento globale.
I gas serra sono gas che nei confronti del pianeta agiscono come un vetro, come una serra, appunto, catturando i raggi solari e impedendo al calore di disperdersi. Molti di questi gas sono naturalmente presenti in natura e nell’atmosfera, ma l’attività dell’uomo aumenta la concentrazione di alcuni di questi (tra cui anidride carbonica, metano, ossido di azoto, gas fluorurati) causando un sempre più debole rilascio del calore all’esterno dell’atmosfera terrestre, con conseguente surriscaldamento delle temperature interne all’atmosfera. Tra le attività dell’uomo nocive per il pianeta risultano decisamente impattanti:
- la combustione di carbone, petrolio e gas;
- l’abbattimento degli alberi (i quali rappresentano uno tra i tanti servizi ecosistemici di cui disponiamo), che aiuterebbero il clima assorbendo CO2 e sprigionando ossigeno nell’atmosfera;
- lo sviluppo dell’allevamento intensivo di bestiame che emette grandi quantità di metano;
- l’uso sconsiderato di fertilizzanti azotati;
- l’utilizzo di gas fluorurati, fortunatamente ora ridotto in base alla legislazione europea.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici

L’aumento di temperatura già registrato e, secondo le stime, in pericoloso e continuo aumento, interessa ogni angolo del mondo, anche se con intensità e modi profondamente differenti. Lo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento dei mari; le alluvioni e le inondazioni; il deterioramento della qualità delle acque e la conseguente carenza di risorse idriche; l’aumento di incendi e siccità; i danni ad abitazioni e infrastrutture; la diminuzione della produttività agricola e della sicurezza alimentare provocherebbero danni non quantificabili sia nelle zone più povere del mondo, sia nelle civiltà più industrializzate e fiorenti. La “climate emergency", così definita dal quotidiano britannico The Guardian, è un fenomeno che deve interessare tutti a livello globale.

Come porre rimedio in tempo ai cambiamenti climatici

Il peggioramento dei cambiamenti climatici è ormai sotto gli occhi di tutti, ma non si può ancora fare qualcosa per evitare la preannunciata catastrofe climatica. Un primo passo è stato fatto nel 2015 con l’Accordo sul clima di Parigi, nel quale 195 governi di paesi di tutto il mondo si sono impegnati per agire sulle emissioni di gas serra, così da mantenere l’aumento di temperatura sotto i 2 gradi centigradi entro il 2050.
Questo sarà possibile soltanto se le forze verranno unite in nome della sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili; del passaggio ad una mobilità sostenibile; della riforestazione e dell’innovazione tecnologica in ambito agricolo.

Articolo pubblicato il: 02/01/2024