Cosa sono i crediti di carbonio e a cosa servono | Hera Comm
Crediti di carbonio: cosa sono e a cosa servono
Hai mai sentito parlare di crediti di carbonio? Se sì, ma non sapresti darne una definizione precisa, sei nel posto giusto! In questo articolo ti spiegheremo cosa sono i crediti di carbonio e come questi particolari titoli certificati vengano utilizzati per compensare le emissioni nocive di CO2.
CO2 nell’atmosfera: da gas vitale a nemico dell’ambiente
Prima di tutto è utile inquadrare il contesto che ha portato all’introduzione dei crediti di carbonio. Oggi siamo tutti a conoscenza della necessità urgente di ridurre drasticamente le emissioni di gas cosiddetti a effetto serra, che vanno ad accumularsi nell’atmosfera, lo strato naturale gassoso che avvolge la Terra, contribuendo a surriscaldare il Pianeta.
Il diossido di carbonio (CO2), noto anche come anidride carbonica, è tra i principali gas serra, lo si trova anche in natura e ha un ruolo vitale per gli equilibri degli ecosistemi terrestri. Se fosse presente in poche quantità, infatti, le piante non potrebbero sfruttare la fotosintesi per la produzione dell’ossigeno. Tuttavia, valori elevati di diossido di carbonio nell’aria, causati principalmente all’attività umana, aumentano il riscaldamento atmosferico, portando ai cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti.
I dati allarmanti che hanno portato all’introduzione dei crediti di carbonio
Per avere un’idea di come l’emissione di anidride carbonica, prodotta principalmente da combustione di petrolio e carbone fossile, abbia raggiunto livelli oggi non più sostenibili, basta riportare i dati diffusi dall’ONU nella definizione dell’obiettivo 13 (Lotta contro il cambiamento climatico) dell’Agenda 2030: dal 1990 le emissioni globali di CO2 sono aumentate del 50% circa, l’incremento più rapido si è registrato dal 2000 al 2010 rispetto alle decadi precedenti.
Dati allarmanti che hanno reso necessaria l’introduzione di una serie di misure volte a ridurre le emissioni, sollecitando il coinvolgimento di aziende e istituzioni, ma anche dei singoli cittadini nel necessario processo di decarbonizzazione.
Tra queste, troviamo proprio i crediti di carbonio, introdotti con il Protocollo di Kyoto, il primo trattato internazionale sul surriscaldamento globale entrato in vigore nel 2005, e poi confermati anche dal successivo Accordo di Parigi del 2015 che ha ulteriormente siglato l’impegno di tutti i Paesi dell’EU per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Cosa sono i crediti di carbonio?
Cosa sono dunque i crediti di carbonio e a cosa servono nello specifico? Si tratta di particolari certificati, corrispondenti a una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita, che possono essere acquistati da aziende e istituzioni per contribuire economicamente alla realizzazione di progetti compensativi di tutela ambientale.
Dal momento che i vari tipi di gas serra inquinanti hanno un diverso impatto sul riscaldamento globale, il parametro di calcolo in questo caso è l’anidride carbonica equivalente (CO2eq), un’unica unità di misura utilizzata per calcolare il peso delle emissioni in modo uniforme. Ciò significa che ogni tonnellata ridotta o assorbita di CO2eq rappresenta un credito di carbonio.
Se è vero che ciascuna azienda può limitare la propria impronta di carbonio utilizzando fonti di energia rinnovabile e con interventi di efficientamento energetico, è altrettanto vero che, spesso e soprattutto per alcuni settori, esistono imprese che non possono ancora evitare di emettere anidride carbonica, perché dipendono da processi produttivi o lavorazioni che non consentono una riconversione in tempi brevi.
Ed è qui che entrano in gioco i crediti di carbonio. Le aziende o le organizzazioni che non possono o non riescono a ridurre o eliminare completamente le proprie emissioni di CO2 hanno la possibilità di acquisire questi speciali titoli da enti esterni certificati (i principali sono Verified Carbon Standards, Gold Standard, American Carbon Registry e Climate Action Reserve), per finanziare progetti internazionali o nazionali di forestazione, efficientamento energetico o produzione di energia pulita. Così facendo, vengono messe in campo attività umane che vanno a compensare la CO2 emessa o perché la assorbono, come nel caso di nuove forestazioni, o perché ne evitano del tutto o in parte l’emissione in atmosfera, grazie per esempio alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Gran parte dei progetti sostenuti tramite lo strumento dei crediti di carbonio vengono attivati nei Paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di favorire la decarbonizzazione su scala globale e ridurre il divario tra i Paesi ricchi e quelli più poveri.
Tale meccanismo non può ovviamente essere sfruttato dalle aziende per emettere infinite quantità di anidride carbonica: proprio per questo motivo, gli impianti ad alto consumo di energia e le compagnie aeree che operano nello Spazio Economico Europeo (SEE) sono inseriti in un ulteriore sistema per lo scambio di quote di emissione (EU ETS) che fissa un tetto massimo alle quantità di emissioni di CO2, o di altri gas a effetto serra prodotte dai singoli operatori che ne fanno parte.
Ogni anno si procede al calcolo delle quote: se le emissioni non hanno superato il tetto assegnato, l’impresa avrà disponibilità di quote da vendere agli altri operatori. Viceversa, se il limite massimo viene superato, l’azienda sarà chiamata ad acquistare quote di emissione da industrie virtuose che hanno saputo generare meno anidride carbonica o altri gas serra. Se tale compensazione di quote non dovesse avvenire, scatterebbero pesanti sanzioni per gli operatori non in regola.
L’impegno di Hera per la riduzione delle emissioni inquinanti
Hera è da tempo in prima linea per la lotta al cambiamento climatico, con azioni e investimenti rivolti alla carbon neutrality e per la transizione verso l’economia circolare, come confermato anche nel Piano industriale 2022-2026.
Ma l’impegno aziendale non si limita alle emissioni prodotte dalle attività del Gruppo: si estende, infatti, anche a quelle dei propri clienti per incentivare l’utilizzo di energia pulita ottenuta da fonti rinnovabili e sostenere iniziative green non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Oltre a offrire soluzioni sostenibili ad alta efficienza energetica, l’azienda propone, infatti, offerte con energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili e gas con CO2 compensata tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati, attraverso i quali vengono sovvenzionati progetti internazionali di abbattimento dell’effetto serra.
Tra questi il progetto Solar Charanka India, che ha consentito l’installazione di pannelli fotovoltaici con una potenza di 25 MW nella regione del Gujarat. Attraverso l’impianto, Hera Comm ha aiutato l’India settentrionale a produrre energia in maniera sostenibile, evitando l’immissione annuale di oltre 30 mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera e promuovendo lo sviluppo sociale ed economico di questa zona del Paese.
Un altro progetto sostenuto da Hera Comm con i crediti di carbonio acquistati è quello di Hydro Alkumro che ha portato alla realizzazione di una centrale idroelettrica sulle rive del fiume Bota in Turchia, con capacità di produzione di energia sostenibile pari a 817,26 GWh/anno e conseguente riduzione delle emissioni di gas effetto serra, pari a oltre 470 mila tonnellate di CO2.
La situazione in Italia
Nel nostro Paese i crediti di carbonio non sono ancora una strategia ampiamente condivisa e conosciuta. Tuttavia, negli ultimi anni si è registrata una maggiore sensibilizzazione da parte delle Istituzioni e delle aziende sull’importanza della riduzione delle emissioni di CO2. Ad esempio il CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha proposto il programma Rilancio Italia 2020-2022 per la diffusione in Italia del Green Deal europeo.
Il documento evidenzia l’urgenza di proseguire nella direzione intrapresa con altre iniziative, tra cui il Codice Forestale del Carbonio (CFC), attraverso la creazione di un Registro nazionale dei crediti di carbonio generati da progetti forestali e agricoli. In questo modo si potrebbe valorizzare l’impegno delle aziende e dei cittadini nella responsabilità ambientale, favorendo la riduzione dell’impronta carbonica residua.
L’impegno di Hera Comm per la riduzione delle emissioni inquinanti
Uno degli obiettivi del sistema dei crediti di carbonio è il taglio delle emissioni inquinanti, per incentivare l’utilizzo di energia pulita realizzata da fonti rinnovabili e sostenere iniziative green non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Hera Comm propone da anni soluzioni innovative per ottimizzare i crediti di carbonio, infatti tramite l’offerta luce e gas Hera Impronta Zero sovvenziona diversi progetti internazionali di abbattimento dell’effetto serra.
In particolare, le emissioni di CO2 vengono compensate dall’acquisto di crediti di carbonio certificati, con i quali vengono sostenute diverse iniziative ecologiche. Una di queste è Hydro India, con la costruzione di una nuova centrale idroelettrica da 4.500 GWh per una potenza massima di 1.000 MW, omologata con lo standard VCS. Attraverso l’impianto Hera Comm aiuterà l’India settentrionale a produrre energia in modo sostenibile, evitando l’immissione di oltre 3 milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera e promuovendo lo sviluppo sociale ed economico di questa zona del Paese.
Un altro progetto sostenuto da Hera Comm con i crediti di carbonio si chiama Süleoğlu Wind Power Plant, certificato con lo standard Gold per la realizzazione di un impianto eolico in Turchia di produzione di energia elettrica green, con l’installazione di una capacità complessiva di 66 MW per generare 200 GWh e garantire una riduzione di oltre 11 mila tonnellate di CO2 ogni anno.
Articolo pubblicato il: 30/06/2023
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