Obiettivo Carbon Neutrality

Obiettivo Carbon Neutrality

Le stime riguardanti gli effetti dell’aumento della temperatura della Terra mostrano uno scenario sempre più inquietante. La questione del riscaldamento globale è al centro dell’attenzione mondiale, ma come è possibile misurare il proprio impatto ambientale relativo alle emissioni di CO2? Dalla COP21 (la XXI Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2015) e con l’adozione dell'Accordo di Parigi sul Clima, sono molti i Paesi e le imprese che hanno deciso di impegnarsi seriamente per contrastare il climate change, perseguendo l’obiettivo della cosiddetta carbon neutrality.

Che cos’è la carbon neutrality

Il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) descrive la carbon neutrality come il bilanciamento tra le emissioni residuali e gli interventi di dismissione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. L’intento è di "azzerare" e "neutralizzare" le emissioni di CO2 ottenendo un saldo di emissioni di CO2 minore o uguale a zero. Il termine carbon neutral significa proprio “zero emissioni” e il concetto di carbon neutrality viene esteso generalmente anche ad altri gas serra (GHG) misurati in termini di equivalenza di anidride carbonica.
Qual è il pericolo? La quantità di anidride carbonica (CO2) prodotta in eccesso implica i danni ambientali che conosciamo. Essa minaccia la presenza dell’ozono, lo strato gassoso presente nell’atmosfera che avvolge il pianeta preservandolo dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti UV-C emessi dal sole. Un altro effetto nocivo dell’eccesso di anidride carbonica nell’aria è il surriscaldamento climatico. Per contrastarlo e contenerlo è necessario un piano di riduzione globale delle emissioni di CO2 combinato con uno di investimenti sulle energie rinnovabili.  Si estende così sempre di più la filosofia virtuosa del “carbon free” nel mondo dell’industria e della finanza, anche grazie allo sviluppo e l’incentivo all’impiego di nuove tecnologie per creare energia pulita.

Le iniziative delle imprese

Imboccare la direzione della decarbonizzazione sta diventando progressivamente un elemento cardine della strategia di molte imprese anche in Italia. Ma cosa significa per un'azienda essere carbon neutral? Il primo passo è la valutazione del carbon footprint o impronta di carbonio che rappresenta la quantità di emissioni di gas a effetto serra originate attraverso il ciclo di vita di un prodotto/servizio. È possibile calcolarla compiendo un "Inventario delle emissioni di gas serra" con riferimento all'esercizio aziendale annuale, per tracciare la specifica impronta di carbonio dell’azienda e poterla così gestire in seguito.

Si parla di insetting in riferimento a tutti gli investimenti in progetti di limitazione delle emissioni di carbonio (stimabili e certificabili) all’interno della catena produttiva dell’azienda o delle comunità annesse, che danno vita ad un influsso benefico sull’ambiente, sulle risorse naturali e sulla comunità. Parliamo, invece, di offsetting a proposito degli investimenti in progetti che mitigano l’impatto del complesso aziendale, impiegando crediti di carbonio certificati, approvati dai principali standard internazionali e dagli accordi sul clima. Un sistema per diminuire le emissioni e arrivare alla neutralità carbonica è bilanciare le emissioni prodotte in un settore limitandole in un altro. Un procedimento che può essere attuato investendo nelle energie rinnovabili, nell'efficienza energetica e utilizzando combustibili a basso contenuto o altre tecnologie pulite.

Come ridurre la CO2

Possiamo sintetizzare tre metodi per diminuire i livelli di CO2:

- impedire il rilascio di anidride carbonica bloccandola all’inizio del processo di emissione, ad esempio con sistemi di depurazione dei fumi esalati dalle fabbriche;

- imprigionare l’anidride carbonica già presente nell’aria per poi stoccarla al terreno;

- salvaguardare l’ecosistema naturale e incrementare le risorse naturali che assorbono anidride carbonica, immettendo ossigeno, come la piantumazione (piante, alberi, alghe).

I primi due sistemi rappresentano soluzioni estremamente dispendiose. Al momento, il sistema più economico e green è la conversione energetica globale a beneficio delle energie rinnovabili, fotovoltaico, eolico, geotermico, etc. Per quanto concerne gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, si è potuto osservare nel tempo, come i diversi meccanismi di incentivazione abbiano dato un rilevante impulso al settore.

Nel segno del Green Deal europeo

L'Unione Europea mira ad arrivare entro il 2050 alla carbon neutrality, con la creazione di un'economia con emissioni nette di gas a effetto serra pari a zero. Questo obiettivo è al centro del Green Deal europeo e in linea con l'impegno dell'UE nell'azione globale per il clima, secondo le linee guida dell'accordo di Parigi. La transizione verso una società “climate-neutral” rappresenta una delle sfide più grandi del secolo, oltre che un’opportunità per costruire un futuro migliore per tutti gli esseri viventi del pianeta.

Articolo pubblicato il: 12/10/2020