Quanto i Green Bond aiutano l'ambiente? | Hera Comm
Green Bond: le obbligazioni verdi amiche dell'ambiente
I Green Bond o “obbligazioni verdi” sono legati al mondo della finanza etica. Sono equivalenti alle obbligazioni tradizionali ma rivolte al finanziamento di progetti per la sostenibilità ambientale. Gli ambiti di applicazione sono diversi: il risparmio energetico, la produzione di energia pulita, il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, la creazione di infrastrutture dei trasporti meno impattanti (come ad esempio le ferrovie), l’edilizia eco-compatibile, con un basso impatto sull’inquinamento e sul consumo di suolo.
Che sono i Green Bond
I Green Bond sono titoli di debito che vengono emessi con lo scopo di finanziare programmi e iniziative di investimento eco-friendly con un impatto positivo per l’ambiente. Il primo Green Bond è stato emesso nel 2007 dalla BEI ( Banca Europea per gli Investimenti). In Italia la prima obbligazione è stata lanciata da Hera, nel 2014. Dal 2017 ad oggi, i Green Bond sono trattati in Italia su un particolare segmento dei mercati MOT ed Extra MOT. Sempre più istituzioni sono interessate alla finanza green e, a inaugurare il trend, il primo bond verde di Stato è stato emesso dalla Polonia nel 2016. In seguito, c’è stato un progressivo incremento di queste obbligazioni in tutto il mondo (soprattutto in Europa), in gran parte dovuto anche all’ingresso nel mercato delle grandi multinazionali (in primis di Cina e India) e dell’interesse crescente delle Istituzioni per le tematiche green. Inoltre, l’andamento a livello internazionale dei Green Bond non sembra essere stato intaccato dalla pandemia globale in corso.
Le caratteristiche dei Green Bond
Ad oggi non esiste uno standard internazionale per certificare come “verde” un’obbligazione. In ogni caso, l’International Capital Market Association (ICMA) ha divulgato alcune linee guida per gli emittenti interessati alla green finance, con le caratteristiche che identificano i Green Bond, rispetto alle obbligazioni tradizionali. Ecco quali sono:
- selezione del progetto da finanziare o rifinanziare;
- gli introiti devono essere vincolati al progetto selezionato ed è necessario evidenziarne con chiarezza la destinazione;
- la somma di denaro deve essere depositata in un conto vincolato o trasferito in un portafoglio specifico o tracciato dall’emittente per garantire massima trasparenza;
- redazione, almeno una volta l’anno, di un rendiconto sull’uso delle entrate indicando i progetti di destinazione e sull’avanzamento dei progetti finanziati;
- previsione di un revisore esterno che certifichi i documenti e la mission.
Il ruolo della finanza green nell’energia pulita e nell’ambiente
La finanza è sempre più orientata verso attività che promuovono la sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica e la produzione di energia pulita. La finanza green è un mondo eterogeneo che comprende svariati prodotti come azioni, bond, investimenti in infrastrutture pubbliche e private. Annovera comparti che vanno dagli impianti di rinnovabili alla conversione edilizia, dal risparmio di risorse alla salvaguardia della biodiversità, fino alla gestione dei rifiuti e ai finanziamenti verso i combustibili fossili. I settori più interessati, legati ai volumi di investimento nella finanza green, sono principalmente quello dei trasporti, quelli che riguardano l’efficienza energetica e i progetti multi-settore. I segnali per un cambio di rotta della finanza più attenta e consapevole ci sono, ma occorre allungare il passo per decarbonizzare l’economia mondiale, obiettivo per il quale la strada è ancora lunga.
Articolo pubblicato il: 03/12/2020