Biomasse: vantaggi e impatto ambientale | Hera Comm
Energia Biomasse: cosa sono e quali vantaggi offrono
Le biomasse rappresentano una valida alternativa per soddisfare il fabbisogno energetico privato e industriale, in quanto consentono di ottenere energia da materiale di recupero. E’ importante considerare i pro e i contro di questa risorsa energetica, per valutare in maniera consapevole l’installazione di un impianto di riscaldamento a biomassa, tenendo conto anche degli incentivi del Conto Termico e dell’Ecobonus 2020.
Cosa sono le biomasse
Le biomasse sono composti di origine biologica realizzati da scarti di produzione e lavorazione. Una risorsa ecologica che favorisce il riciclo e concretizza azioni che rispondono ai principi dell’economia circolare. La biomassa può avere diverse provenienze, spesso da lavorazioni agricole.
Tra i principali tipi di biomasse troviamo:
- residui di legna da ardere;
- scarti delle lavorazioni dell’industria agroalimentare;
- rifiuti organici urbani;
- ramaglie verdi di attività forestali e agricole;
- coltivazioni agricole dedicate;
- alghe marine;
- scarti e reflui di allevamenti.
Come funziona l’energia da biomasse
Per ricavare energia dalle biomasse questi composti richiedono un processo di lavorazione, perché siano utilizzabili come combustibili e generare calore, sfruttando l’energia per il riscaldamento o la produzione di energia elettrica. Il processo di trasformazione delle biomasse è definito in base alle finalità di utilizzo con l’adozione di tecniche differenti.
Le biomasse, compresse e bruciate, generano energia elettrica per il riscaldamento e si utilizzano di solito residui della lavorazione del legno. Un esempio sono le stufe a pellet che si alimentano con trucioli di legno pressati in grado di assicurare un elevato rendimento energetico. Le biomasse per combustibili (biocarburanti come il biodiesel e il bioetanolo) vengono lavorate attraverso processi di fermentazione degli scarti agroindustriali o dei liquami.
Il procedimento per la produzione di biogas è leggermente più complesso, in quanto prevede l’uso di apposite biomasse inserite all’interno di un impianto digestore, dove avviene la trasformazione in biogas tramite un processo di digestione anaerobica. Il biogas viene impiegato per alimentare un motore (cogeneratore), con il quale si produce energia elettrica o termica per il riscaldamento residenziale, commerciale o industriale.
Pro e contro delle biomasse per l’energia
L’energia da biomasse rappresenta una fonte rinnovabile ed ecologica, in quanto non si utilizzano materie prime vergini, ma gli scarti di lavorazione di altre attività, come l’industria agroalimentare, i residui vegetali (sfalci, potature) di origine pubblica e privata, nonchè il recupero di liquami provenienti dall’ allevamento di animali.
Il riutilizzo di questi materiali offre un doppio beneficio: da un lato permette di recuperare risorse che diversamente andrebbero smaltite altrimenti, con costi elevati per la collettività e un elevato impatto ambientale; dall’altro le biomasse sono compatibili con la maggior parte dei sistemi tradizionali. Inoltre, si tratta di una fonte energetica di basso costo, di facile reperimento e impiego anche per usi domestici.
Tuttavia, le biomasse presentano anche alcuni svantaggi. Non sono una forte energetica interamente pulita. La combustione infatti, libera nell’atmosfera emissioni inquinanti di CO2. Inoltre il trattamento e il processo produttivo della materia prima implica interventi con un certo dispendio energetico, senza contare che i grandi impianti a biomasse e l’uso in larga scala hanno bisogno di coltivazioni estese con conseguente sottrazione di terreni alle coltivazioni agricole.
Biomasse per il riscaldamento domestico
Come abbiamo visto le biomasse possono essere utilizzate per vari scopi, come la produzione di biocombustibili e la generazione di energia elettrica o termica. In particolare, nel privato, una delle applicazioni più interessanti è il riscaldamento a biomasse, tramite l’installazione o la conversione di caldaie, stufe e camini a pellet o a legna. Questi impianti assicurano alcuni vantaggi, tra cui basse emissioni inquinanti e un’alta resa energetica.
Ovviamente è importante controllare la qualità e la certificazione delle biomasse, assicurandosi che siano trattate in modo adeguato e provengano da scarti di lavorazione di attività autorizzate, preferendo gli scarti vegetali all’abbattimento di alberi.
Tra le biomasse più utilizzate in ambito domestico ci sono:
- legno ecologico, realizzato da scarti di lavorazioni agricole e forestali con processo ecologico meccanico;
- pellet, residui legnosi compressi privi di sostanze chimiche e additivi;
- cippato, scaglie legnose di ramaglie, tronchi e alberi di coltivazioni dedicate sostenibili;
- bricchette, legni in ciocchi ottenuti da segatura e trucioli pressati;
- trucioli, scarti della lavorazione del legno.
Incentivi biomasse 2020: quali sono le agevolazioni?
Tra i vantaggi del riscaldamento a biomasse ci sono le agevolazioni fiscali, con la possibilità di una serie di benefici. In particolare, tra gli incentivi per le caldaie e le stufe a biomasse c’è il Conto Termico, con fondi amministrati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) rivolti sia ai privati che ai condomini. In questo caso è possibile beneficiare di un rimborso fino al 65% della spesa sostenuta, purché il rendimento termico ottenuto sia superiore all’85% e le emissioni di CO2 inferiori a 1,25 g/Nm3 per le stufe a legna e 0,25 g/Nm3 per quelle a pellet.
Inoltre, è previsto l’Ecobonus 110%, che riguarda l’acquisto e l’installazione di una caldaia o di una stufa a biomasse, la quale però deve rientrare in un intervento di riqualificazione energetica dell’abitazione, con l’aumento di due classi energetiche dell’edificio. In alcune circostanze le biomasse rappresentino un’alternativa interessante, come fonte energetica valida per il recupero di risorse, purché l’intero processo sia certificato e ottimizzato.
Articolo pubblicato il: 12/10/2020