Concerto Toscanini 11 Giugno
Concerto 11 Giugno
Parma | Auditorium Paganini
Concerto 11 Giugno
Parma | Auditorium Paganini
I posti offerti da Hera sono esauriti.
Per partecipare ai concerti del Festival Toscanini contattare La Toscanini
Parma | Auditorium Paganini ore 21.00
FRAMMENTI IMMAGINARI
YVES ABEL, Direttore
MAIDA HUNDELING, soprano
RAGÀA ELDÌN, tenore
ROBERTO COMINATI, pianoforte
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
Programma
Francesco Cilea
Estratti da Tilda
Orchestrazione di Giancosimo Russo
Preludio / Romanza / Saltarello / Finale
Albert Roussell
Le Festin de l’Araignée (la festa del ragno) op.17
Ildebrando Pizzetti
Canti della stagione alta
I contenuti dei concerti comprendono nomi di compositori amati da Toscanini come Giuseppe Martucci con altri che hanno contribuito a tratteggiare i contorni della musica strumentale italiana dei primi cinquant’anni del ‘900: Malipiero, Casella, Cilea, Pizzetti, Ghedini, Busoni, Respighi.
In una lettera indirizzata a De Robertis, Pizzetti spiega di aver intitolato il pezzo Canti della stagione alta “in un momento di sdegno e superbia, del quale del resto non varrebbe la pena che io mi pentissi”. A distanza di sei anni dalla composizione Pizzetti esprime il suo personale giudizio sul brano: “non dirò che io me ne senta orgoglioso e che non vi trovi manchevolezze e pagine fiacche o inutili: ma il primo e il secondo tempo li firmerei ancora oggi senza esitazione. Saranno quel che saranno, per altri: ma per me sono parole venute dal più profondo del mio cuore [...]”». La ricchezza della parte orchestrale va di pari passo con l’intensità e la creatività melodica affidata al pianoforte, che resta il grande protagonista.
Le festin de l'araignée fu composto su commissione del Théâtre des Arts dove fu rappresentato per la prima volta il 3 aprile 1913.
La scena immaginata da Roussel si svolge in un giardino magico (Prélude) dove un ragno attende la sua preda. Accompagnate da un ritmo vivace, entrano le formiche (Entrée des fourmis) che provano a trascinare un petalo di rosa, troppo pesante per loro. Interviene anche una farfalla (Danse du papillon) che nel momento culminante della sua leggera danza, all'interno della quale emerge la voce dell'oboe, resta intrappolata nella ragnatela, rappresentata dai trilli acuti dei violini primi. Nella ragnatela restano anche intrappolati prima due vermi e poi due mantidi religiose che finiscono per azzuffarsi tra di loro. Un'efemera, dopo essere sbocciata e aver danzato un valzer vivace ma solcato all'interno da un senso di morte incombente, cade morta (Eclosion et danse de l'éphémère). Alla fine, quando il ragno sta per banchettare con i cadaveri delle sue prede, è ucciso da una delle mantidi liberata da due coleotteri. Gli insetti sopravvissuti fanno, allora, un piccolo, ma solenne funerale per l'efemera (Funérailles de l'éphémère), mentre la notte scende accompagnata dalla musica sommessa della parte iniziale (La nuit tombe sur le jardin solitaire).
Cilea ne La Tilda (un’opera verista in tre atti brevi) manifestò sempre scarsa simpatia per quest'opera, il cui soggetto accettò di musicare a malincuore, solo per compiacere Sonzogno e non gettare all'aria una rara opportunità professionale. La perdita della partitura d'orchestra non ha consentito di riproporre in tempi moderni quest'opera, le cui melodie fresche e orecchiabili si possono tuttavia conoscere nella riduzione per canto e pianoforte.
Trama: Tilda cerca invano di conquistare l'amore di Gastone, che invece è innamorato di Agnese, giungendo persino a far rapire la rivale dal brigante Gasparre. Tilda viene infine uccisa da Gastone al quale ha fatto credere di avere ucciso Agnese.