Con le CER l'energia diventa una risorsa comune

L’accesso a un’energia pulita, sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, sta diventando una questione sempre più cruciale per il nostro Paese. Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) possono rappresentare una risposta concreta a questo fabbisogno, perché danno la possibilità a gruppi locali di cittadini, imprese ed enti pubblici di produrre e condividere energia da fonti rinnovabili.

Un nuovo modello di produzione e autoconsumo “di prossimità” che, se sviluppato, garantirebbe sia una significativa riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera sia riparo delle fibrillazioni dei prezzi legate all’approvvigionamento di fonti fossili dall’estero.

Sinora chi aveva ampi spazi a disposizione ma consumi bassi era portato a considerare il fotovoltaico un investimento economicamente poco interessante, perché il risparmio dato dalla minor quantità di energia prelevata e la remunerazione derivante dall’energia immessa in rete non erano abbastanza rilevanti a fronte dei costi dell’impianto.

Oggi, grazie alle CER, quell’energia che fino a ieri veniva ceduta alla rete può servire invece alla collettività, trasformandosi in una vera e propria risorsa per la cittadinanza. La forza del modello, infatti, si basa sull’introduzione di un nuovo concetto, quello di “energia condivisa”, per la quale la normativa italiana riconosce incentivi per ben 20 anni, che vanno a sommarsi alla possibilità di accedere a Fondi Europei e statali per finanziare il costo dell’impianto, oltre a una serie di ulteriori benefici economici, ambientali e sociali.

Un modello particolarmente indicato per Comuni ed Enti pubblici, che possono mettere a disposizione i loro spazi, non necessariamente i tetti degli edifici ma, per esempio, anche ampi terreni inutilizzati, e trasformarli in una risorsa comune.

I vantaggi per la comunità

I benefici per la comunità locale sono numerosi, da quelli tangibili come il risparmio in bolletta, a quelli ambientali, fino a quelli sociali e culturali:

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maggiore autonomia energetica

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accesso a incentivi sull’energia condivisa per 20 anni

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gestione locale e partecipata degli impianti e dei benefici derivanti dalla CER , creazione di valore per il territorio

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sviluppo di iniziative concrete ed efficaci per la lotta alla povertà energetica

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riduzione delle emissioni di Co2 e di sostanze inquinanti in atmosfera grazie al ricorso alle fonti rinnovabili

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maggiore collaborazione e coesione sociale

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accesso a Fondi italiani ed europei per finanziare il progetto

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diffusione di una cultura del risparmio energetico e dell’uso efficiente delle risorse

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risparmio diretto dato dalla cessione al GSE o ad altro operatore energetico dell’energia non autoconsumata

Come funzionano le CER?

Le CER sono un soggetto giuridico autonomo che prevede la partecipazione aperta e volontaria da parte di persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali (PA).

L’energia prodotta dall’impianto viene consumata direttamente, anche per il tramite di sistemi di accumulo, dall’utenza - per esempio del Comune o di un’impresa - collegata fisicamente all’impianto autoconsumo fisico), mentrequella prodotta in eccesso e non autoconsumata viene immessa in rete e remunerata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici, in regime di Ritiro Dedicato) oppure da un operatore energetico, secondo uno specifico accordo.

La remunerazione da parte del GSE segue l’andamento dei prezzi di mercato (PUN, Prezzo Unico Nazionale). Storicamente il suo valore era di circa 6 c€/kWh ma, data la recente impennata dei prezzi dell’energia, tale cifra è attualmente molto più alta, con una media nel periodo gennaio-giugno 2022 di 23,5 c€/kWh nell’ambito Centro-Nord, remunerazione che naturalmente rende molto più rapido il rientro dall’investimento. I singoli membri partecipanti alla comunità continuano a prelevare l’energia di cui hanno bisogno dalla rete nazionale come avviene normalmente: da un punto di vista pratico, ogni membro continua a pagare la bolletta al proprio fornitore. Grazie all’introduzione del CER, però, i prelievi di energia dalla rete di ciascun membro della comunità rientreranno nel calcolo dell’energia condivisa, sulla quale vengono riconosciuti due tipi di agevolazione per 20 anni:

1. restituzione degli oneri di trasmissione e dispacciamento non goduti, pari a circa 0,008 €/kWh
2. incentivo statale pari a 0,11 €/kWh.

Per energia condivisa si intende il minimo, in ogni ora, tra l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico e immessa in rete e l’energia prelevata da tutti i membri della comunità.

Da dove cominciare per creare una CER?

Il primo passo consiste nell’individuare gli spazi dove installare gli impianti di produzione, che devono trovarsi in prossimità dei membri della CER: la normativa stabilisce, infatti, che i POD parte della comunità debbano rientrano nella stessa cabina di media/alta tensione, detta cabina primaria. Il passo successivo è la costituzione di un’entità legale tra i soci della comunità, che possono essere cittadini, piccole o medie imprese, enti o amministrazioni locali.
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A seconda del modello di CER, le spese di investimento per l’impianto possono essere sostenute in partnership con Comuni o altri enti, anche accedendo a Fondi italiani o europei. L’impianto non deve necessariamente essere di proprietà della comunità: può essere messo a disposizione da uno solo o più dei membri partecipanti o addirittura da un soggetto terzo, per esempio un operatore energetico come Hera. In quest’ultimo caso, l’operatore energetico che sostiene l’intero investimento per l’impianto diventa anche il titolare dell’energia immessa in rete, mentre i membri sono titolari degli incentivi sull’energia condivisa. I cittadini possono entrare a far parte della CER nelle forme stabilite dal sistema di adesione che ciascuna comunità ha definito: in questo modo, assieme ad altri cittadini, possono produrre energia da fonti rinnovabili e condividerne i benefici, tra cui un risparmio diretto in bolletta. Una nuova opportunità per chi vuole avere un impianto fotovoltaico ma non può installarlo, per esempio per mancanza di spazio.
 

      ​​​​​​​I Comuni e gli Enti posso partecipare in diversi modi: mettendo a disposizione i propri spazi per l’installazione dell’impianto, come membri effettivi della CER, inserendo i propri POD nella configurazione, come soci fondatori della Comunità. Ogni Comunità può scegliere come ripartire i ricavi derivanti dalla produzione e condivisione di energia: si va dalla semplice divisione tra i membri, al loro re-investimento, per esempio, in ulteriori interventi di riqualificazione ed efficientamento utili alla collettività, fino ad iniziative volte a contrastare la povertà energetica.

 


Hera sostiene lo sviluppo delle CER a beneficio della comunità

Dare vita a una comunità energetica rinnovabile è un percorso che richiede esperienza e conoscenza del mercato energetico. Grazie al nostro know-how, siamo in grado di seguire in ogni fase i diversi attori coinvolti:

finanziamento o co-finanziamento dell’investimento, in partnership con Comuni ed Enti, anche attraverso fondi italiani o europei

sopralluogo e studio di fattibilità e redazione del business plan preliminare

sensibilizzazione della comunità locale per far comprendere i benefici collettivi e individuali della CER e contributo alla creazione di un modello partecipativo verso la comunità locale

supporto nella fase di costituzione della CER, dagli obiettivi alla predisposizione dello statuto tipo, alla progettazione del sistema di adesione

impianto “chiavi in mano”, anche con eventuale sistema di accumulo: dalla progettazione all’installazione e collaudo, alle pratiche amministrative per l’allacciamento

detrazioni fiscali nel caso in cui l’investimento per l’impianto sia sostenuto dalla CER

pratiche per l’accesso agli incentivi sull’energia del GSE e supporto amministrativo per comunicazioni, pagamenti e ripartizione dei ricavi

gestione del ruolo di produttore (energia immessa in rete)

supporto al Referente per la gestione di entrata/uscita membri

monitoraggio periodico dell’efficienza dell’impianto e manutenzione

messa a disposizione di strumenti e momenti informativi per garantire un’adeguata informazione e formazione ad amministratori, funzionari e personale

predisposizione strumenti per il monitoraggio dei flussi energetici, la contabilizzazione e la ripartizione dell’energia condivisa attraverso una piattaforma specifica